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Lettera di Paolo Roasenda alla zia Costanza
"Non attendo altro che…"




Pubblico una lettera che Paolo Roasenda - il futuro Padre Mariano da Torino - scrisse alla zia Costanza Grosso-Roasenda, madre di quattro figli e sua confidente fin da bambino. E' noto l'episodio della zia che porta Paolo in chiesa e, indicandogli il crocifisso, gli dice: "Vedi, Paolo, Gesù che è morto per noi". Il nipotino guardandola sorpreso, osserva: "Zia, non sapevo nemmeno che Gesù fosse malato". Nelle poche lettere che il giovane Paolo Roasenda scrisse alla zia Costanza, troviamo una forte tensione spirituale e una ricerca entusiasta della volontà del significato da dare alla propria vita.
Questa che pubblico per prima, è probabilmente del 1927, quando Paolo aveva 20 anni e frequentava l'ultimo anno alla Facoltà di Lettere e Filosofia all'Università di Torino e stava per laurearsi in Lettre classiche.
Ci sono alcune affermazioni che rivelano la tensione di fede viva e certa di Paolo; il pensiero costante, poi di tutta la sua vita che ciò che conta davanti a Dio non è tanto il fare, quanto l'amore che si mette nel fare. Gli affetti familiari sono intimi e sentiti (oh i nonni!), la scoperta della via ordinaria alla santità lo accompagnerà per tutta la vita, sia da professore che da religioso.
R.C.



Viva Gesù!

Mia buonissima Zia,

Che dire della tua cara lettera, se non che è proprio il Signore che t'ha ispirata a scriverla? E sia benedetto ancora Lui, che stringe i nostri cuori con un comune ideale di miglioramento spirituale, come ci ha uniti con i vincoli di una affettuosa parentela!
Lo so, e lo sento che tu hai per me un affetto materno e me l'hai dimostrato già più d'una volta. Oggi poi che prendi parte cosi viva alla mia vita spirituale, mi fai vedere che il vero affetto, quello che emana dalle pagine del Vangelo, è il bene sopratutto dell'anima per l'anima.

Sì, mi hai compreso: non attendo altro che il giorno benedetto in cui potrò correre a servire e lodare il Signore, senza restrizioni, senza limiti, ma con tutte le forze, e poiché queste sono poche, con tanto amore sopratutto.

Oh, se noi la comprendessimo bene la divina potenza dell'Amore, che rende eroi i deboli, che infiamma, che scuote, che sostiene il mondo! Che sarà di più bello, di più consolante che amare l'Amore? Il nostro divino Sposo ha dell'attrattive cosi belle e potenti che superano all'infinito tutte le bellezze umane, e il nostro cuore non si sazia che di Lui! So di parlare alla mia cara zia Costanza, che corre anche Lei, con la lucerna piena d'olio profumato incontro al Giorno Eterno, e che di quattro animucce che il Signore le ha affidato, vuol fare quattro capolavori di virtù e di Grazia! Grande è stata la generosità di Gesù con te e sta sicura che non ti negherà le grazie per la formazione dei quattro tuoi figli.
Hai cento ragioni a dire che la carne è debole: ma ricordiamoci sempre che Gesù non guarderà già a quanto abbiamo fatto, ma all'amore con cui avremo fatto e operato.

E questo il pensiero che mi anima di più alla virtù, è questa la piccola via che ci addita la carissima Santina di Lisieux. Non te l'ho ancora detto? È essa la mia guida, a Lei ho affidato la mia vocazione perché me la custodisca con il manto della Vergine SS., perché è stata S. Teresa del Bambin Gesù che mi ha aperto la via nuova: quella dell'amore confidenziale e illimitato. Quanto bene mi ha fatto la " Storia di un'anima "! È stato per me l'inizio d'una nuova vita e sono stato proprio profondamente trasformato da quelle pagine che hanno profumi di Paradiso […].
Vorrei anch'io intrattenermi con te e cantare con te le misericordie del Signore: non possiamo farlo materialmente? siamo però sempre uniti nella preghiera, e sopratutto nell'Eucaristia. Con Gesù c'è il Paradiso, quindi con Lui ci sono anche i Nonni, i nostri cari tutti... che vivono con noi nella Comunione dei Santi... Gesù Ostia è la nostra fortezza, e poiché Lui si annienta per noi, umiliamoci noi, immoliamoci per Lui, sfogliandoGli le rose più belle della nostra esistenza, con gioia, senza rimpianti.
Solo cosi - ognuno nel suo stato - raggiungeremo la Santità. Sì, zia: possiamo, dobbiamo farci santi: non l'ha detto Gesù " Siate perfetti come il Padre vostro che è nei Cieli "? Oh se lo comprendessero tutti che la santità non è una cosa irraggiungibile, che non occorrono cose strepitose, ma solo una costante e allegra immolazione al Signore, sempre cantandogli gl'inni di lode e di grazie, e sopratutto nei momenti dolorosi e di prova! Se vedessimo sempre e dappertutto la mano dolce del Signore, sempre dolce, anche quando non dirò ci " percuote " ma ci " stimola " al bene!

Mi parli delle zie: ecco, la loro, la tua è veramente vita cristiana perché accettate tutto dal Signore, e di quanta Luce risplenderà nel gran giorno la loro e la tua vita nascosta ma laboriosa! Coraggio, dunque, e avanti nel Signore! Mi chiedi consigli... e dimostri la tua grande umiltà nel rivolgerti a un'anima ben povera di consigli, e che ha grande bisogno d'imparare dagli altri [...]
Scusami la lunga lettera: è proprio il cuore che me l'ha dettata, perché ti voglio tanto bene, ti stimo e ti ammiro: sono sicuro poiché mi comprendi. E con chi parleremo di Gesù se non con quelle persone che vivono di Gesù e per Gesù?

L'unico mio desiderio è di fare la volontà del Signore piena e intera, come si degnerà di mostrarmela: rendermi degno della famiglia dei miei nonni, e correre avidamente per la via del Cielo, senza fermarmi agli ostacoli che si mostreranno.

La nostra meta è là: nel bel Paradiso ci riposeremo e in seno ad una eterna gioia potremo, riandando ai pochi e brevi momenti passati nel tempo, cantare l'alleluia eterno!
Ti bacio con tanto affetto. Sempre in Gesù Benedetto
tuo nipote Paolo
Tanti bacioni a tutti quanti!

p. s. - Una piccola proposta: per santificare anche la nostra unione spirituale, facciamo cosi: ogni volta che uno di noi due pensa... all'altro, diremo una breve giaculatoria ("Viva Gesù"! per es.) di riparazione alle offese continue che si fanno al Cuore di Gesù. Accetti, nevvero? Sto già facendo cosi con altri amici e ti invito a estendere la proposta ad altre tue amiche. Scusa l'ardimento. Viva Gesù!


Paolo Roasenda con la zia Costanza