Molte volte l’animo nostro si trascina nelle sofferenze per lunghi periodi, 
	e non trova una via d’uscita. Il sereno pare non voglia tornare più. Eppure 
	c’è un segreto, che fu dei santi, ridare infallibilmente la pace al cuore 
	più angustiato ed oppresso. Pensate che noi, e quindi tutte le nostre cose e 
	croci e crucci, siano relativi: e che l’assoluto è uno solo Dio. “Nulla ti 
	turbi, nulla ti sgomenti – disse già santa Teresa – tutto passa, Dio solo 
	resta”. Come sono vere e decise queste parole! Fatele vostre nella 
	meditazione frequente e gusterete la pace di Dio.
	
	Per gustare quanto è soave il Signore, occorre credere prima, ma totalmente, 
	alla sua, e alla sua assoluta realtà:tutto il resto ha da sparire: rimarrà 
	per sempre solo Dio e la sua volontà: quindi tutto quello che rientra nella 
	sua adorabile volontà. Il resto è men che nulla, se non c’è Lui.
	( Assoluto e Relativo, Roma 2007, pag. 294 )
	 
	AMORE
	Gesù non chiede altro da te, o giovane. Non forza, non splendore di forma o 
	acutezza di sguardi, non penetrazione dell’intelletto, non snellezza di 
	passo. Chiede amore: poi venga tutto il resto. Ma non è che il resto. 
	L’essenza della tua vita, del tuo vivere cristiano, dev’essere amore.
	
	Un amore che ti permetta di dire in ogni ora della tua giornata: io amo il 
	Signore con tutto il mio cuore, con l’anima mia e la mia mente. E poi subito 
	dopo, a inscindibile corollario: e amo il prossimo mio per amor suo.E’ così 
	la mia vita? Le tue fatiche le hai consacrate ( e quindi alleggerite) con il 
	crisma dell’amore divino? O non piuttosto le tue giornate sono una fiacca 
	ripetizione di atti fatti per forza: tu studi per forza, vai all’ufficio per 
	forza, alzi il martello per forza: ma, no! Ascolta! Non è così che devi 
	vivere.
	
	Quand’anche tu raggiungessi posizioni comode e lucrose, e il lavoro ti 
	costasse poco, la tua vita varrebbe “ zero “ se non venisse alimentata dalla 
	fiaccola dell’amore. Amore, dico, fanno o per amore o per forza. Costa poco 
	il fare tutto per amore di Dio. Anche le azioni più comuni. Soprattutto 
	queste, tanto disprezzate dagli uomini, incorreggibili romantici e sognatori 
	dell’irreale. Non si apprezza il comune, l’umile sentiero della vita 
	quotidiana, mentre è la vera stoffa con cui si vestono i santi. Che il 
	Signore ci conceda di comprendere che significhi: vivere in amore e per 
	amore suo le comunicazioni della nostra vita quotidiana.
	
	( Assoluto e Relativo, Roma 2007, pag.101)